Potevo privarmene? No. Quindi ieri ho cominciato a leggerne il pattern (che si trova QUI in inglese, oppure qui in francese), ho preso un gomitolo di lana qualsiasi e ferri 6.
Alla fine è molto più semplice di quanto sembri leggendo le due fitte pagine di istruzioni, c'è una parte centrale lavorata a coste ritorte 1/1, questa parte si allarga durante la lavorazione perché è alimentata dalle due gettate che si fanno ai lati della maglia centrale ogni due giri, in genere sul diritto del lavoro, gran parte degli scialli si iniziano così, con poche maglie, il resto si fa a maglia rasata in maniera speculare fino ai margini dove altre due gettate, una per parte e per ogni giro, serviranno a ingrandire in maniera omogenea tutto il lavoro. Fin qui è tutto nella norma, ma non è finita, ci sono quei due triangoli da creare, occorre quindi fare ai due lati la stessa cosa che si è fatta all'inizio, su poche maglie alle due estremità creare il triangolo che verrà lavorato a coste ritorte, e si lavora fin quando si arriva a una misura che ci piaccia.
Ore fa sono riuscita a iniziare lo scialle definitivo con una lana che avevo in casa e che non è quella perfetta per questo lavoro, quella perfetta è nell'altra casa a 100 km… Ha un bel colore e una resa incredibile, 150 metri per 50gr., ne ho 3 gomitoli quindi lavoro tranquilla, gli aghi sono numero 4 e mezzo. Spero di finirlo domani, eccolo nella foto a sinistra.
Nota: la prima foto, quella bellissima, appartiene all'autore di questo scialle, Stephen West, sì un ragazzo… questo qui: mi piacciono parecchio i suoi lavori, sto già pensando al prossimo...
Il coniglio su mi pare però mica tanto contento di fare da modello, approfittando di una qualche sua vaga fissità. O è l'effetto pietrificante dello scialle, tipo "La notte degli scialli viventi"? E non si potrebbero fare degli scialli mannari? Mi viene giusto l'idea per un raccontino...
RispondiElimina