domenica 27 marzo 2011

Pronto, chi rode?




Stellarossa si trova in questo periodo a dirigere un cantiere di ristrutturazione di un'ala di quella che lei chiama "capanna", ma che è in realtà una vera Mansion tipo country house inglese: avete presente Gosford Park, il bel film di Robert Altman del 2001? Ecco, una cosa così, con meno stanze e niente servitù, ma con cancello, viali di lavande, sentieri nel bosco, alberi e fiori d'ogni tipo, vigna a spalliera e pergolato di uva fragola, con vista da meditazione mattutina e serotina, gatti in libertà e cani assai affettuosi; insomma un posto avvicinandomi al quale in estate, quando ho la fortuna e il piacere di esservi ospitato, la mia amata Zazie inizia a ululare dalla gioia un chilometro prima. Ci sono pure due gargoyle sopra una porta...
Io non dirò mai come si chiama il posto, per evidenti ragioni di privacy e mistero, vi basti sapere che è in una zona di dolci colline nei cui sentieri si scoprono spesso impronte di grossi ungulati seguite da serie di impronte più piccole e che certe colline alle volte sono più alte di altre, il che crea tutta una serie di problemi per i segnali televisivi e cellulari. Di ADSL manco a parlarne se non ricorrendo, in aree limitate, alle chiavette internet. La linea telefonica c'è e così è utilizzabile, con grande pazienza e fatica, una connessione tramite modem analogico a 56 kbps, che se una volta era sufficiente a far rischiare una guerra atomica, come in WarGames di John Badham, 1983, adesso non basta neanche per la posta elettronica.
Arrivata la scorsa settimana alla "capanna", Stellarossa ha provato a usare il telefono fisso riuscendo solamente a collezionare una serie di fruscii, rumori ritmici o silenzi. Ha quindi chiamato l'assistenza Telecom che è intervenuta relativamente presto (non immaginate quanto lei sappia essere taglientemente persuasiva...). Dopo alcuni giorni di ricerche sulla linea l'apposito tecnico è tornato con una matassa di cavo telefonico di circa 60 metri accuratamente e sistematicamente roso. "Se lo son mangiato i ghiri" ha detto.
Il ghiro (Glis glis, Linneo, 1766) è un roditore della famiglia dei Gliridi lungo 30 cm, di cui 13 circa di coda, pesa in media 75 grammi, ha una pelliccia di colore grigio castano sul dorso e bianco sul ventre; ha due grandi occhi e folte e lunghe vibrisse, le orecchie sono piccole e rotondeggianti; a differenza dello scoiattolo, con cui può essere confuso, mantiene la coda sempre distesa. Si nutre di castagne, bacche, nocciole, ghiande, frutti di bosco, funghi e anche insetti e molluschi; fa vita notturna, nascondendosi durante il giorno; in autunno aumenta notevolmente di peso e va in letargo per sei mesi (si dice "dormire come un ghiro" mica per niente).
Ora, io non penso che un animaletto che dimostra una così sviluppata intelligenza dormendo così tanto si sia messo a mangiare la del tutto non nutriente copertura in plastica del cavo telefonico: o la avrà utilizzata per tenere in allenamento i denti o avrà cercato di eliminarla perché riteneva che deturpasse il paesaggio. Oppure per arredare con un tocco di Hi Tech la sua casa. Speriamo che non si sia avvelenato con qualche schifezza industriale.


3 commenti:

  1. Simpatico ma birichino, l'amico ghiro: si diverte davvero a rosicchiare praticamente tutto... Un inverno a mio padre sparivano castagne in cantina, mica poche e sempre le più belle e grosse... Mistero dei misteri... Poi scoprimmo un ghiro addormentato in un bel nido pieno di castagne, fra i polverosi volumi antichi di un ancor più antico armadio...

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  2. Belli i ghiri, anche se fanno dannare con le loro scorribande notturne!

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  3. sembrerà strano, ma dopo dieci giorni di blackout telefonico proprio oggi si sono fatti vivi gli uomini telecom mostrandomi il cavo rosicchiato dai ghiri. Domani sostituiranno il tutto con un nuovo cavo piu' resistente. Mi hanno lasciato poche speranze: "l'unica soluzione è che arrivi l'autunno così vanno in letargo." Abito in un casale tra le dolci colline toscane, non ho l'adsl ma lavanda ovunque, la vigna è stata appena piantata, il mio cane gode come...un ghiro! Senza telefono si sopravvive. Ma le mie noci? Chi diavolo ha rubato le mie noci?

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Nel caso lasciate la vostra opinione,fate in modo che io possa pensarvi con un nome,magari non quello vero se proprio non volete essere riconosciuti in mezzo a miliardi di persone,pensarvi come anonimi è brutto,mette tristezza