Non mi ero resa conto che fosse passato così tanto, ne sono dispiaciuta perché tenevo molto a questo blog, ma erano altri tempi.
Ora, dopo aver letteralmente toccato il fondo, ho bisogno di scrivere, ho bisogno di avere coraggio e mettere nero su bianco una serie di parole che mi fanno molto male.
Non ci giro attorno: mi sono ammalata in modo serio, e per me è stata una botta non da poco; sono sempre stata in ottima salute, ma evidentemente ne ho approfittato sentendomi eterna.
Ho avuto la mia diagnosi il 31 gennaio, dopo avere fatto tutti, ma veramente tutti, gli esami che mi sono stati "offerti" dalle strutture sanitarie.
Naturalmente visto che non mi faccio mancare nulla in fatto di eccentricità mi sono ritrovata un raro e semisconosciuto tumore, un adeno qualcosa solo in un pezzo di fegato. Tutto il resto è ok.
Il problema è stata la mia non accettazione della terapia, chemio bella pesante, tanto "robusta com'è lei, la sopporterebbe meglio di altri…"
"Facciamo che ci penso?", "Va bene". Questo l'ultimo colloquio con un luminare oncologo che nemmeno riusciva a guardarmi negli occhi parlandomi a mezzi denti.
Così sono uscita dal servizio sanitario e mi sono rivolta altrove.
D'ora in poi debbo pagarmi tutto, e fare molta attenzione ai risultati degli esami che farò per i normali controlli periodici perché potrebbero essere manipolati, brutta storia eh?
Ho chiamato Bologna, sono stata pochi giorni fa da un medico abilitato qui nella mia città (fantastica persona), ordinato a Bologna i farmaci e così martedì inizio la mia cura, a casa mia, sempre comunque monitorata dal medico fantastico. Sarò maneggiata con cura, morirà la parte malata preservando il resto. Questo approccio di terapia mi sembra una cosa molto sensata.
In questi mesi, girovagando in rete ho contato solo i morti di chemio, e quelli "sopravviventi" vivono una vita che non è vita, sempre in attesa che il cancro (o tumore che dir si voglia) rispunti in altri luoghi anche dopo parecchio tempo. E accade quasi sempre.
Sono obbligata a non nominare mai la cura con il nome del medico bolognese che l'ha ideata, potrebbero chiudermi il blog, e questa sarebbe un'altra seccatura che non merito.
Ecco, ci sono riuscita. Il più è fatto. Poi giorno dopo giorno farò i miei compiti a casa e racconterò i risultati.
Non solo quelli, anche le mie solite minchiatelle di lavori a maglia, di animali, di cibo, di musica, vita normale… e serena finalmente.